Milano Marittima, in questo 2012, compie gli anni, 100 anni e, per l’occasione, tante sono le iniziative in calendario che celebreranno questa importante ricorrenza.
La festeggiata, che fino alla metà dell’Ottocento, occupava una zona paludosa e boschiva, disseminata da secolari pini marittimi (non dimentichiamo però che la Pineta era comunque già ampiamente conosciuta da personaggi importanti quali Dante che la cita nella Divina Commedia o, qualche anno più tardi, Lord Byron che ne trae a sua volta ispirazione poetica), fu ufficialmente fondata da un gruppo di milanesi il 14 Agosto del 2012.
Il pittore Giuseppe Palanti, insegnante all’Accademia di Brera e affermato artista di allora, facendosi ispirare dalla concezione di Garden City di Ebenezer Howard, propose di creare qui una città giardino e di trasformare questo tratto di Riviera Romagnola nella spiaggia ideale di Milano.
Il risultato che si ottenne è oggi sotto gli occhi di tutti e, da quel lontano giorno, la “Città Giardino”, con le sue villette costruite in stile liberty (ancora perfettamente conservate), ha visto crescere costantemente la propria fama all’insegna dell’eleganza e del prestigio.
Non dimentichiamo però che il suo sguardo è sempre stato rivolto anche allo sviluppo sostenibile, mantenendosi cioè fedele all’idea originaria di località in cui l’uomo e le sue attività sono in perfetto equilibrio con la natura e l’ambiente circostante.
Tornando ai “festeggiamenti”, oggi a Milano sono stati presentati gli “stati generali” di sport e turismo promossi da Sportur, organizzazione cervese del patron Claudio Fantini: è stato un importante momento di incontro che ha coinvolto e “raccolto” i più autorevoli esperti del mondo dello sport, del turismo, dell’imprenditoria, dei media e dell’università.
I presenti?
Piero Gnudi (Ministro per gli Affari Regionali, Turismo e Sport), Gianni Petrucci (Presidente Nazionale CONI), Vasco Errani (Presidente Conferenza dei Presidenti delle Regioni), Mauro Fabris (Presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile, che ha parlato del mondo di uno degli sport più praticati in Italia), Gabriele Del Torchio (Presidente e AD Ducati, il cui tema si è legato all’impatto economico-turistico del Motomondiale), Giacomo Catano (AD Rcs Sport, che è intervenuto sull’esperienza del Giro d’Italia), Nerio Alessandri (Presidente e Fondatore Technogym, sul concetto innovativo di Wellness Valley), Andrea Babbi (AD Apt Servizi Emilia-Romagna, che ha relazionato sui Riviera Beach Games), Magda Antonioli Corigliano (Direttore Master in Economia del turismo Università Bocconi, la quale con taglio accademico, ma anche divulgativo, ha portato numeri e illustrato casi di successo), Massimo Scarpa (Commissario Tecnico Nazionale Professionisti Golf), Sergio Scariolo (allenatore di pallacanestro).
Presente naturalmente anche il patron di Sportur Claudio Fantini.
E proprio lui, a seguito di un piacevole incontro che è poi evoluto in una bella collaborazione, ha voluto l”Osteria del Gran Fritto di Milano Marittima” e “Terrazza Bartolini” a Milano: Stefano ed Andrea con il loro staff (per l’occasione composto solo da cuochi) e con la grande professionalità che mettono in campo ogni giorno, a conclusione della mattinata di lavoro, hanno portato “un assaggio del loro mare”.
Sulle tavole di circa 150 invitati sono arrivati … la “Piadina Romagnola e Sgombro Affumicato”, la “Spuma di Patate con Lumachine di Mare”, una fantastica “Tartare di Pesci da Zuppa” e … la tanto amata da Stefano “Zuppa di Fagioli Borlotti e Poveracce”.
Ora vorrei riflettere sulla scelta di alcuni dei piatti.
Piadina e sgombro. Lo “zoccolo duro” della tradizione romagnola, la piadina, che sposa il pesce azzurro, quello che, denigrato dal pensare comune e che invece in questo contesto viene caratterizzato da una leggera affumicatura che ne nobilita le carni, potrebbe sembrare una scelta ardita per la città meneghina. Credo invece che, con questa proposta, il messaggio arrivi forte e chiaro: a Milano la nostra terra e i suoi prodotti comunicano una identità che non teme il giudizio.
Poi … i pesci da zuppa, a crudo, in tartare. Qui emerge la maestria. Triglie, aguglie, scorfanetti, mazzole … erano in passato le varietà che, sebbene dotate di sapori ricchi e complessi, venivano destinate a preparazioni “coperte” da conserve o concentrati di pomodoro. Capite quindi che, decidere di lasciarle crude, in purezza, denota la certezza delle proprie capacità.
Non mi dilungo oltre perchè credo che la “Zuppa di Borlotti e Poveracce” … parli da sè.
Andrea mi racconta che … “è sempre bello trovarsi nella affascinante atmosfera della Galleria Vittorio Emanuele II”.
Quando gli chiedo come è andato il pranzo, laconico, mi risponde … “non ho lesinato sui bis!”.
Giorgia Lagosti