Torniamo indietro nel tempo. Torniamo agli anni in cui Cesenatico vedeva ogni estate Dario Fo e Franca Rame fra i più assidui ospiti delle sue strade, della spiaggia … della sua vita.
I due celebri artisti godevano ogni anno della villeggiatura estiva sulla riviera, delle tante amicizie che avevano stretto in Romagna, della gente “calda” e ospitale che ormai non chiedeva più loro l’autografo, abituata com’era a vederli quotidianamente in caffè, ristoranti, trattorie o dancing.
Una loro giornata?
Sveglia presto, all’alba, quando ancora la città sonnecchiava. Poi attività fisica, intensa e metodica con il Professor Luciano Marchetti. Ancora spiaggia, bagni e sole fino all’ora di pranzo.
Dopo … una pedalata sul tandem e lavoro fino a sera.
Il tandem … lo hanno “lanciato” proprio loro a Cesenatico. Da quando infatti Dario e Franca adottarono questo originale mezzo di trasporto … i noleggiatori sorsero in ogni angolo della cittadina … come il prezzemolo, come i chiostri di piadina o di cocomero: ad intralciare il traffico, a creare pericolosi ingorghi sulla via Adriatica, ma anche a “colorire” di strombettate e schiamazzi le strade fra Cervia e Bellaria.
Tornando a Dario e Franca .. riposo, attività sportive, serate goliardiche, ma anche lavoro, tanto: si può affermare a cuor leggero il 90% delle opere di Dario Fo e Franca Rame sono state scritte a Cesenatico.
Marta Zani, che allora lavorava all’Azienda di Soggiorno di Cesenatico (e che qualche anno dopo ne sarebbe diventata Direttore) ricorda con un pizzico di nostalgia «gli anni nei quali non c’era stagione senza che foto e notizie mostrassero la celebre coppia una volta al ristorante, un’altra in barca, un’altra ancora all’inaugurazione di una mostra insieme ad altri personaggi del mondo del teatro e dello spettacolo.
Nell’Ottobre del ‘63, dopo la lunga e clamorosa parentesi televisiva di Canzonissima, Dario Fo tornò a calcare la scena dei palcoscenici milanesi con “Isabella, 3 caravelle, un cacciaballe”: quel copione era stato scritto a Cesenatico e battuto a macchina all’Azienda di Soggiorno … da me medesima!
Dario, come era sua abitudine, si occupò di tutto ciò che dà vita ad uno spettacolo: costumi, scene, macchine teatrali e, ovviamente, la regia.
Sul palcoscenico impersonava Colombo (il cacciaballe), Franca interpretava la colta e raffinata Isabella di Castiglia».
Come era lavorare con Dario Fo e Franca Rame?
«Vederli creare era ogni volta un piacere e … una novità: stupore e ammirazione, sempre.
Lui spesso spettinato, stretto nelle sue accollate magliette da ginnastica che erano diventate quasi una divisa, con lo sguardo acuto e il sorriso beffardo. Sul lavoro … un vulcano, un vero genio.
Lei … una autentica signora: bellissima, sempre impeccabile, gentile, elegante e all’altezza di ogni situazione.
Franca, la grande attrice, la compagna insostituibile del grande Fo, la collaboratrice, la revisionatrice …»
Non per niente Dario dedicò il Nobel alla sua amata!”
Giorgia Lagosti