Quasi in ogni regione italiana le hanno dato un nome differente: Trigghia i morsu (Calabria), Treglia ‘e morza o Treglia verace (Campania), Barbòn o Barbòn de nassa (Friuli Venezia Giulia), Barbone di scoglio o Rosciolo (Marche), Tregghia d’aspro o Tregghia de petre (Puglia), Sparacalaci o Trigghia d’arca (Sicilia), Trigghia birdu o Trigghia de erba (Sardegna), Triglia maggiore (Toscana), Barbon o Tria (Veneto). Insomma … stiamo parlando della triglia.
Triglie Fritte ripassate al Pomodoro
(Chef Gregorio Grippo)
Ingredienti per 4 persone
1 chilogrammo di triglie
20 grammi di scalogno
1 spicchio di aglio
300 grammi di pomodorini (datterini o pachino)
30 grammi di olio extravergine di oliva
farina 00 per infarinare le triglie
2 decilitri di olio di arachidi per friggere
acqua
Preparazione
Pulisco e lavo bene le triglie. Poi le asciugo, le infarino leggermente e le friggo in olio ben caldo (180 gradi).
Le scolo su carta assorbente e le cospargo con un niente di sale.
In una larga padella faccio “sudare” l’aglio e lo scalogno tritati. Poi unisco i pomodorini spellati e tagliati in quarti. Aggiusto di sale e di peperoncino.
Cucino il tutto per 10 minuti. Trascorso questo tempo, unisco le triglie, rimetto il coperchio sulla padella e concludo la cottura per altri 15 minuti a fuoco lento.
Servo il piatto caldo e fumante con una bella fetta di pane abbrustolito.
Approfondimento
Della triglia nel Mediterraneo ne esistono fondamentalmente 4 varietà, ma solo 2 vengono gustate sulle nostre tavole: la triglia di fango e quella di scoglio. Quest’ultima è decisamente più saporita grazie all’alimentazione che segue a base di piccoli crostacei e di organismi presenti sul fondo contro le alghe solitamente consumate dall’altra varietà.